Chi sono

© 2024 Luigi Larva
© 2024 Luigi Larva

Mi sono diplomato in fotografia editoriale nel 1999 dopo alcuni anni da autodidatta passati a imparare la fotografia da alcuni amici molto competenti che mi hanno insegnato a sviluppare e stampare il bianco e nero fine art in camera oscura, su carta baritata, virato al selenio. Successivamente, quando è sopraggiunta la tecnica digitale, mi sono aggiornato partecipando a corsi specifici per continuare a realizzare portfoli fine art.

 

Insegno regolarmente fotografia dal 2001 come insegnante libero professionista.

Continuo a studiare fotografia, sia classica che contemporanea, osservando l'evoluzione del mondo dell'immagine.

Nel 2015 ho registrato il marchio Shamiri® per proteggere un metodo di formazione continua in fotografia.

Nel 2021 ho pubblicato il libro Introduzione alla tecnica della fotografia digitale per l'editore Il Castello.

 

Cerco di fare ciò che mi emoziona e mi gratifica: per questo, quando ne ho avuto occasione, ho co-prodotto con Amedeo Fabroni, che è stato uno dei miei insegnanti di camera oscura, alcuni cortometraggi. Iscritti ad alcuni festival internazionali, due sono stati ammessi allo Short Film Corner del Festival del Cinema di Cannes, al Festival CinéRail di Parigi e allo Short Film Festival di Clermont-Ferrand.

 

Per tenermi in esercizio, fotografo per il Teatro Caboto di Milano e per la squadra di football americano dei RAMS Milano.

Raccolgo fondi per Il Pozzo dei Desideri ODV organizzando set di ritratto a offerta libera con il progetto In Posa per l'Acqua in collaborazione con una selezione degli allievi dei miei corsi di fotografia di ritratto.

 

Fotografo le persone e il corpo umano, che continua ad affascinarmi.

E poi penso.

«Ma s'io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso 

mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso 

e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare 

ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!»

Francesco Guccini, L'avvelenata, 1976.